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Cos’è l’anatocismo bancario: il significato
Il termine anatocismo bancario è utilizzato di frequente quando si parla di banche e conti correnti, o comunque in situazioni in cui il ruolo della banca è centrale.
L’anatocismo bancario è una pratica messa in atto da banche e società finanziarie che consiste nell’applicare un tasso di interesse (il c.d. interesse composto) non solo sul capitale ma anche sugli interessi di un mutuo, finanziamento o un prestito.
Nel discorso relativo all’anatocismo bancario hanno un ruolo importante i così detti interessi passivi, ovvero le somme che un cliente deve alla banca per aver ricevuto determinate somme di denaro in prestito (è importante non confondere con gli interessi attivi che riguardano le somme che un cliente deve avere dalla banca come interessi per un deposito di soldi ad esempio sul conto corrente).
Quindi nella pratica l’anatocismo bancario significa che la banca/finanziaria sta facendo pagare interessi (interessi passivi) su una somma maggiore rispetto a quella richiesta in prestito (capitale + anatocismo) producendo un tasso di interesse molto più alto che porta ad un illecito del codice civile.
Anatocismo bancario: il calcolo degli interessi sugli interessi
Nello specifico con il termine anatocismo ci si riferisce al calcolo degli interessi sugli interessi che sono già maturati su una somma dovuta.
In particolare, si parla di anatocismo quando il calcolo degli interessi sugli interessi, ovvero una volta che gli interessi vengono capitalizzati i successivi interessi sono calcolati non sul capitale capitalizzato, ma anche su tali interessi capitalizzati.
Ciò vuol dire in estrema sintesi che il consumatore si ritrova a pagare non solo gli interessi sulla somma capitalizzata, ma anche gli interessi sugli interessi.
L’anatocismo bancario è vietato dall’art. 1283 del codice civile, di conseguenza, gli interessi maturano solo sul capitale dovuto e non anche sugli interessi di quel capitale.
Facciamo un semplice esempio di anatocismo: richiedo €100.000 alla banca con un mutuo di prima casa e mi vengono calcolati interessi per €10.000. Il consumatore dovrà pagare quindi solo gli interessi sulla somma capitalizzata (€100.000) mentre qualora pagasse gli interessi su €110.000, quindi maggiorati, ci troveremo di fronte ad un caso di anatocismo.
È prevedibile che interessi possano maturare su altri interessi (anatocismo) solo come conseguenza di un accordo o dal giorno della domanda giudiziale, alla scadenza di tali interessi e purché siano interessi dovuti per almeno sei mesi. Ove manchi questo accordo, in situazioni di proseguo senza problematiche (es. conto corrente), gli interessi possono essere calcolati solo sul capitale scaduto, e pertanto viene escluso l’anatocismo.
Anatocismo bancario e usura bancaria, quali sono le differenze?
È bene tener presente che l’anatocismo bancario, di competenza del diritto civile, è ben diverso dall’usura bancaria che ha risvolti penali.
Anatocismo bancario: attenzione ai tempi di prescrizione
L’unico requisito necessario per poter procedere nell’attività di risarcimento per anatocismo bancario è che il conto corrente, oggetto dell’anatocismo, non sia stato chiuso da più di 10 anni.
Trascorsi 10 anni dalla chiusura del conto, infatti, il reato di anatocismo è prescritto e non è più possibile procedere con la richiesta di risarcimento.
Anatocismo bancario cosa fare per recuperare i soldi
Molti degli interessi che paghiamo oggi sono già alti e la presenza di situazioni di anatocismo bancario ne peggiora la situazione, facendo pagare più interessi di quelli dovuti.
Se è vero che l’anatocismo bancario è frequente nei mutui e prestiti personali è altrettanto vero, che esiste un anatocismo bancario per le aziende.
Queste infatti, sono spesso utilizzatrici di fidi bancari e prestiti con cifre di una certa rilevanza. Qualora fosse applicato anatocismo bancario su queste somme, le aziende si troverebbero a versare nel giro di pochi anni somme importanti di interessi non dovuti agli istituti di credito, senza che questi ne avessero diritto.
Un’analisi della situazione da parte di un consulente esperto (il nostro studio offre una consulenza gratuita), potrebbe quindi potere alla luce situazioni di anatocismo bancario o in casi più gravi di usura bancari. Qualora queste situazioni fossero accertate il consumatore (azienda e/o persona fisica) avrebbero diritto ad un risarcimento economico che potrebbe ammontare anche a diverse decine di migliaia di euro.
Anatocismo bancario: cosa fare e a chi rivolgersi
Una perizia di anatocismo bancario e/o usura bancaria richiede il ricorso ad un consulente esperto in grado di capire se la banca che ha prestato il denaro sta applicando interessi non dovuti su mutui, prestiti e fidi e in quel caso insieme all’avvocato avviare un’azione legale per ottenere il giusto risarcimento economico.
Lo studio legale GPR si avvale dei migliori consulenti per esaminare le pratiche dei clienti e valutare se ci sia presenza di anatocismo bancario consigliando e supportando il cliente in tutte le fasi, stragiudiziali e giudiziali, necessaria a fargli avere il giusto risarcimento economico.
Attraverso la nostra prima consulenza gratuita, il nostro cliente avrà la possibilità di far esaminare la sua situazione a professionisti competenti che lo consiglieranno sull’intraprendere o meno un’azione di risarcimento
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